Relazione tossica

Truffacuori? No…grazie!

Il rapporto con un truffacuori è molto difficile e deleterio. Uscire in fretta da questo tipo di relazione tossica è la cosa migliore per il proprio benessere. Riconoscere però questo tipo di relazione è difficile, in questo articolo ti spiegheremo come riconoscerla ed uscirne.
Indice

Il truffacuori, potrebbe sembrare una persona normale ma potrebbe anche essere una persona affetta da disturbo narcisistico. Il truffacuori è molto vicino alla normalità, più di quanto pensiamo e si colloca proprio nel confine tra normalità e patologia. 

L’apparente normalità del truffacuori 

Benvenuti nel contraddittorio mondo del disturbo narcisistico, in cui non è possibile collocare questi comportamenti sempre nella sfera della patologia e sono trasversali all’ordine di genere.

Per questo li chiameremo “truffacuori”: sono coloro che esercitano potere, manipolando una relazione e, contemporaneamente, truffano sé stessi e l’altro.

Per aiutarci a comprendere meglio chi sono e, come si comportano, useremo la storia tra Camille e Auguste: nomi di fantasia, ma personaggi reali.

Chi è un partner narcisista?

Un partner che abusa, non è detto che lo faccia tutto il tempo. Qualche volta potrebbe dare l’impressione che tratti il proprio partner meglio di chiunque altro; questo confonde Camille, nel momento in cui il truffacuori, invece, si manifesta come abusante.

Ciò che rende un truffacuori così potente è l’uso della ciclicità non consapevole.

Questa continua alternanza messa in atto, contraddittoria e polarizzata, genera un meccanismo magnetico, a cui spesso si fa riferimento come “addiction” o “addicted” per riferirsi alle persone che sono affette da tale dipendenza. Da qui deriva il parallelismo con le “relazioni tossiche”.

Fase 1: up and down ovvero la tolleranza

È necessario soffermarsi sul concetto di ciclicità, che porta inizialmente all’alternarsi di “up and down”. Questa prima fase della storia, in genere, è ancora inconscia e viene spesso tollerata da Camille.

Ed è proprio il termine tolleranza, il più adatto. Infatti è un concetto molto importante in tutte le forme di relazioni: sentimentali, amicali o professionali. 

Per finestra di tolleranza si intende la capacità di stabilire confini, regole e negoziazioni, in termini assertivie non impositivi o remissivi o aggressivi.

Le persone che sono in relazioni tossiche, non hanno costruito, nella loro storia e nel loro mondo interno, una buona finestra di tolleranza. 

Per questo non hanno ancora gli strumenti per attivare o disattivare confini. Inoltre non sono in grado di cogliere e reagire adeguatamente agli stimoli relazionali che li circondano.

Fase 2: gaslighting

Una volta che viene meno la tolleranza ha inizio il secondo stadio. Questo stadio prevede meccanismi  di gaslighting e svalutazione, messi in atto da Auguste, che minano profondamente l’autostima di Camille.

In questa fase il truffacuori, già idealizzato e posto sul piedistallo, detta le regole del gioco.

Questa parte di gaslighting e svalutazione ha effetti devastanti perché bloccano la parte intuitiva di Camille, disattivando possibili risposte neurovegetative di sopravvivenza: reazioni di attacco, fuga o congelamento da cui poi, possono emergere i pensieri e i comportamenti necessari per affrontare la situazione. 

Questo senso di disorientamento genera dubbi e sconforto emotivo per cui Camille perde, in un sol colpo, ogni certezza, autostima e risposte protettive. Così Camille attua comportamenti contraddittori (“vado e ritorno, chiudo la relazione ma poi ti richiamo”)

Truffacuori

Fase 3: Ora il discarding 

Nella terza fase, quella di discarding, Auguste dopo aver prosciugato le energie mentali ed emotive di Camille, inizia a distaccarsi perché non riceve più le attenzioni da lui volute. 

Il truffacuori inizia a punire l’altro con silenzi, disprezzo, maltrattamenti fino a mettere Camille da parte. La vittima in questo momento sente di poter essere facilmente sostituita. 

La sensazione di essere facilmente rimpiazzati può gettare nel panico completo producendo in Camille un imperativo disfunzionale che la fa sentire in dovere di dimostrare al partner, Auguste, di essere degna del suo amore.

In lei si manifestano una serie di conseguenze: disperazione, sconforto e attacchi di panico. Tutto questo, in genere, porta a chiedere aiuto ad amici invece che ad uno psicoterapeuta. 

In realtà si tratta di un tranello inconsapevole di Auguste. Infatti la relazione con il truffacuori non avrà mai fine finché riceverà da Camille il potere di gestire la relazione. 

Il partner narcisista vuole essere amato, non interessa da chi ma in che modo. Finché gli saranno garantiti amore, attenzione, pensieri o messaggi, Camille continuerà ad alimentare la spirale perversa dell’ossessione.

Il truffacuori chiude la relazione solo quando non può più ottenere gratificazione della sua vanità.

Basterebbe che Camille chiedesse una terapia di coppia, a quel punto Auguste scapperebbe immediatamente a gambe levate.

Infatti, il partner narcisista, non è abbastanza adulto per confrontarsi con un terzo adulto, sa già di perdere. 

Ma Camille ha paura di questa possibile libertà, perché significa stare in piedi da sola, assumersi la propria responsabilità e crescere. Per questo il discarding è molto efficace.

Fase 4: riparte il circolo vizioso del truffacuori

Se Camille non esce dalla relazione tossica e non si separa, affronterà il quarto stadio. 

In questa fase il truffacuori comincerà a lusingare, a dire tutte le cose che Camille ha sempre voluto sentirsi dire: la raggiungerà improvvisamente per l’aperitivo oppure comparirà dal nulla con un messaggio “ehi come va? Vieni da me a cena?”. 

E qui, se Camille dice di sì, vorrà dire che non incoraggerà un semplice incontro o aperitivo, ma potrebbe legittimare l’escalation.

Infatti Camille rinforzerà il meccanismo e Auguste capirà che la strategia funziona: il pesce ha abboccato all’amo! E così la truffa riprende.

Come uscire da una relazione tossica?

Uscire da questo tipo di relazione tossica non è mai facile, per questo è importante fin da subito imparare l’importanza di dire di no. Così facendo non rinforzeremo il comportamento perverso del partner narcisista che potrebbe sfociare, a volte, in conseguenze drammatiche. 

Nel caso si cada nella spirale di questo gioco esiste comunque una soluzione. Bisogna avere il coraggio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta professionista, il quale potrà aiutarvi ad uscire dalla relazione rompendo il circolo vizioso in atto. 

Puoi scrivere e prendere il primo appuntamento per la tua libertà.

Condividi l'articolo su